Discorsi di Paolo VI e GPII

Dai discorsi storici di
PAOLO VI e GIOVANNI PAOLO II
al Rinnovamento

 

Paolo VI, Discorso ai rappresentanti della II Conferenza Internazionale dei Leader del Rinnovamento Carismatico Cattolico, 10 ottobre 1973. 

“Ci rallegriamo con voi, cari amici, del rinnovamento di vita spirituale che si manifesta oggi nella Chiesa, sotto forme differenti e in ambienti diversi […]. In tutto questo possiamo riconoscere l’opera misteriosa e discreta dello Spirito, che è l’anima della Chiesa […]”. 

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Paolo VI, Discorso ai partecipanti al III Congresso Internazionale del Rinnovamento Carismatico Cattolico, Basilica Vaticana, Pentecoste 1975. 

“Cari figli e figlie, in quest’Anno Santo avete scelto la città di Roma per celebrare il vostro III Congresso Internazionale; ci avete chiesto di incontrarvi oggi e di rivolgervi alcune parole; con questo avete voluto indicare il vostro attaccamento alla Chiesa istituita da Gesù Cristo e a ciò che per voi rappresentaquesta sede

di Pietro. Questa preoccupazione di situarvi in modo giusto nella Chiesa è un segno autentico dell’azione dello Spirito Santo […]. La Chiesa e il mondo hanno bisogno più che mai che “il prodigio di Pentecoste continui nella storia” […]. Come potrebbe questo “rinnovamento spirituale” non essere una chance per la Chiesa e per il mondo? […]. Abbiamo dimenticato lo Spirito Santo? No, certo! Noi lo vogliamo, lo onoriamo, lo amiamo, lo invochiamo; e voi con la vostra devozione, il vostro fervore, voi volete vivere nello Spirito. Questo deve essere un “rinnovamento”. Deve ringiovanire il mondo, deve ridare una spiritualità, un’anima, un pensiero religioso al mondo, deve riaprire le sue labbra chiuse alla preghiera e aprire al canto, alla gioia, all’inno, alla testimonianza e sarà veramente una grande fortuna per il nostro tempo, per i nostri fratelli, che ci sia tutta una generazione di giovani che grida al mondo le glorie e le grandezze di Dio nella Pentecoste”.

 

 

Giovanni Paolo II, Discorso ai partecipanti alla V Conferenza Internazionale dei Leader del Rinnovamento Carismatico Cattolico. Roma, 30 aprile 1984. 

“Il vostro Congresso a Roma, nel centro della Chiesa, giunge nel momento in cui essa sta ringraziando il Padre di N.S. Gesù Cristo per il sacrificio di suo Figlio e per l’effusione dello Spirito Santo che la riempie di vita nuova […]. Domando a voi tutti e a tutti i membri del Rinnovamento Carismatico di continuare a gridare forte al mondo insieme a me “aprite le porte al Redentore!” […]. Voi partecipate in concreto a questa missione nella misura in cui i vostri gruppi e comunità sono radicati nelle chiese locali, diocesi e parrocchie”.

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Giovanni Paolo II, Discorso ai movimenti ecclesiali e alle nuove comunità, in San Pietro, alla vigilia di Pentecoste. Roma, 30 maggio 1998 

“[…]. Sempre, quando interviene, lo Spirito lascia stupefatti. Suscita eventi la cui novità sbalordisce; cambia radicalmente le persone e la storia. Questa è l’esperienza indimenticabile del Concilio Ecumenico Vaticano II, durante il quale, sotto la guida del medesimo Spirito, la Chiesa ha riscoperto come costitutiva di se stessa la dimensione carismatica […].

L’aspetto istituzionale e quello carismatico sono quasi co-essenziali alla costituzione della Chiesa e concorrono, anche se in modo diverso, alla sua vita, al suo rinnovamento e alla santificazione del popolo di Dio […].

Oggi la Chiesa gioisce nel constatare il rinnovato avverarsi delle parole del profeta Gioele… “Io effonderò il mio Spirito sopra ogni persona…” (At 2, 17). Voi qui presenti siete la prova tangibile di questa “effusione” dello Spirito. Ogni movimento differisce dall’altro, ma tutti sono uniti nella stessa comunione e per la stessa missione […]. Oggi, a tutti voi riuniti qui in piazza San Pietro e a tutti i cristiani, voglio gridare: “Apritevi con docilità ai doni dello Spirito! Accogliete con gratitudine e obbedienza i carismi che lo Spirito non cessa di elargire! Non dimenticate che ogni carisma è dato per il bene comune, cioè a beneficio di tutta la Chiesa!”.

[…] Oggi dinanzi a voi si apre una tappa nuova: quella della maturità ecclesiale […]. La Chiesa si aspetta da voi frutti “maturi” di comunione e impegno […]. Quale bisogno vi è oggi di personalità cristiane mature, consapevoli della propria identità battesimale, della propria vocazione e missione nella Chiesa e nel mondo! Quale bisogno di comunità vive! Ed ecco, allora, i movimenti e le nuove comunità ecclesiali: essi sono la risposta, suscitata dallo Spirito Santo, a questa drammatica sfida di fine millennio. Voi siete questa risposta provvidenziale.

[…] Nei movimenti e nelle nuove comunità avete appreso che la fede non è discorso astratto, né vago sentimento religioso, ma vita nuova in Cristo suscitata dallo Spirito Santo.

Come custodire e garantire l’autenticità del carisma? È fondamentale, al riguardo, che ogni movimento si sottoponga al discernimento dell’Autorità ecclesiastica competente. Per questo nessun carisma dispensa dal riferimento e dalla sottomissione ai Pastori della Chiesa. Con chiare parole il Concilio scrive: “Il giudizio sulla loro (dei carismi) genuinità e sul loro esercizio ordinato appartiene a quelli che presiedono nella Chiesa […]. Questa è la necessaria garanzia che la strada che percorrete è quella giusta!

[…] Nella formazione cristiana curata dai movimenti non manchi mai l’elemento di questa fiduciosa obbedienza ai vescovi, successori degli apostoli, in comunione con il Successore di Pietro […].

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